Home » Esplora » Esperienze da vivere » Parchi e natura » Grotte sommerse dell’Argentarola
L’isolotto dell’Argentarola, situato nel Promontorio dell’Argentario, ospita tre cavità carsiche sommerse: la Grotta Grande dell’Argentarola, la Grotta delle Cicaline e l’Antro delle Paramuricee.
L’isolotto dell’Argentarola è una formazione rocciosa con nudi pendii fortemente scoscesi, avente in superficie uno strato di carbonato di calcio e ossido di ferro, ricoperto sulla sommità da bassa macchia mediterranea. Si erge a 450 metri dalla costa occidentale del Promontorio (long. 01°,22’,11’’ O – lat. 42°,25’,03’’ N) e ha uno sviluppo perimetrale di circa 600 metri con una superficie in pianta di 9,850 mq; la sua lunghezza è di 205 metri con larghezza max. di 75 metri e 50 metri d’altezza. È circondata da fondali che, nel versante affacciato sul mare aperto, vanno dai 40 ai 65 metri.
La natura litologica dell’Argentarola in ambiente subaereo, ha consentito al suo interno lo sviluppo di fenomeni carsici, con conseguente formazione di tre cavità, conosciute come la Grotta Grande dell’Argentarola, la Grotta delle Cicaline e l’Antro delle Paramuricee, che oggi sono sommerse e si aprono sul versante che guarda verso l’Argentario. La Grotta Grande dell’Argentarola – Visitata per la prima volta nel dicembre del 1960, è certamente la più importante delle tre sia per dimensioni che per interesse morfologico, inoltre la ricca presenza di concrezioni calcaree, stalattiti, stalagmiti e colonne stalatto-stalagmitiche, le conferisce un fascino del tutto particolare.
Catastata col numero T/GR- 1101, è identificabile nel Foglio 135 (III SE Monte Argentario) alla posizione 01°,22’,10’’O – 42°,25’,03’’ N e ha uno sviluppo planimetrico di 97 metri con una superficie in pianta di 720 mq. L’unico ingresso, costituito da una piccola apertura nella sua parte alta a quota -6 m; l’interno è di straordinaria bellezza con stupende anfrattuosità dove è facile incontrare spugne, madreporari, crostacei e alcuni gruppi di pesci come i re di triglie (Apogon imberbis) e le corvine (Johnius umbra). Ma a tanta bellezza va purtroppo abbinato un alto grado di pericolosità, per cui per facilitare l’immersione ai numerosi sub che vi si addentrano, al suo interno è stata fissata una sagola in nylon lunga 25 metri, tesa da un masso posto all’ingresso fino al corpo della stalagmite maggiore.
Grotta delle Cicaline – Più piccola della precedente, presenta caratteristiche morfologiche e genetiche differenti. Il suo ingresso è a quota -5 m slm, impostato lungo una frattura subverticale della roccia ben evidente soprattutto in superficie.
Dal punto di vista biologico ha un popolamento piuttosto ricco e comunque vicino alle più comuni biocenosi di grotta. La fauna più rappresentata è costituita da pesci, crostacei, molluschi poriferi, serpulidi, briozoi, piccole ascidie e gorgonie.
L’elevata limpidezza dell’acqua consente di scattare suggestive immagini e la ricchezza della fauna bentonica permette di realizzare bellissime foto in macrofotografia, per questo è diventata meta frequente di molti subacquei che vi si addentrano anche per la sua bassa profondità.
Catastata col numero T/GR- 1102, ha uno sviluppo planimetrico di 16 metri con una superficie in pianta di 105 mq, il dislivello è -10 metri. La sua posizione è data dalle coordinate 01°,22’,13’’O – 42°,25’,02’’ N, foglio 135 (III SE Monte Argentario).
Antro delle Paramuricee – Si trova a quota -31 metri slm sotto la punta ovest dell’Argentarola, dove penetra all’interno della parete rocciosa per almeno 14 metri in orizzontale.
L’ambiente è ricco di vita, soprattutto sulla volta dove sono presenti numerosissimi ventagli di gorgonia rossa (Paramuricea clavata), dalle quali la grotta prende il nome, oltre che una vasta gamma di rametti di corallo (Corallium rubrum) e un denso sciame di Parapandalus narval e Stenus spinosus.
È accatastata col numero T/GR- 1103, coordinate 01°,22’,18’’ O – 42°,25’,02’’ N, foglio 135 (III SE Monte Argentario); dislivello max 11,50 m; sviluppo planimetrico 19 metri.
La Grotta dell’Argentarola si trova su un isolotto a circa 450 metri dalla costa di Monte Argentario, vicino a Cala Moresca. Per raggiungerla, è necessario partecipare a un’escursione subacquea organizzata da centri diving locali, poiché l’accesso è possibile solo via mare.
La grotta è accessibile esclusivamente a subacquei esperti con brevetto adeguato, in grado di immergersi a una profondità di circa 5 metri. All’interno si trova una sala principale con stalattiti e stalagmiti, ma la visibilità può essere limitata a causa dei sedimenti sul fondo. Alcuni passaggi stretti rendono l’immersione impegnativa e adatta solo a chi ha esperienza in ambienti complessi, quindi non è adatta a principianti o persone senza preparazione specifica.
La grotta è accessibile esclusivamente a subacquei esperti con brevetto adeguato, in grado di immergersi a profondità di circa 5 metri. All’interno si trova una sala principale con stalattiti e stalagmiti, ma la visibilità può essere limitata a causa dei sedimenti sul fondo. Alcuni passaggi sono stretti e l’immersione richiede esperienza in ambienti complessi, quindi non è adatta a principianti o persone senza preparazione specifica.
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