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La chiesa-ospedale di Santa Croce, oggi sconsacrata, è legata agli ultimi giorni di vita di Caravaggio, che vi morì il 18 luglio 1610 dopo essere approdato allo Sbarcatello.
La chiesa ospedale di Santa Croce era uno dei tre ospedali di cui era dotato Porto Ercole.
L’edificio, oggi sconsacrato, presenta un portale realizzato in calcare cavernoso con due croci scolpite sugli stipiti.
Questo è il luogo in cui Michelangelo Merisi detto il Caravaggio trascorse i suoi ultimi giorni di vita.
Il 16 luglio approdò probabilmente allo Sbarcatello, una piccola spiaggia collocata a sud-ovest di Porto Ercole che sfuggiva al ferreo controllo degli Spagnoli.
Sulla testa del pittore pendeva una pena capitale ed egli era alla disperata ricerca della feluca che trasportava i suoi quadri.
I tre dipinti erano infatti la sua unica speranza per ricevere la Grazia Pontificia. Ferito, malato, con un caldo eccezionale, svenne, venne soccorso e portato all’ospedale della Confraternita di Santa Croce che accoglieva e curava gli stranieri.
Dopo due giorni di agonia, il 18 luglio del 1610, morì e venne sepolto nel cimitero di San Sebastiano.
L’Ospedale di Santa Croce si trova all’interno di un borgo storico a traffico limitato (ZTL), quindi non è possibile raggiungerla in auto.
Il punto di accesso più vicino è Piazza Ricasoli, dove è consentita la fermata dell’auto per far scendere i passeggeri. Da lì inizia un percorso pedonale fino alla chiesa e l’ospedale è la casa adiacente.
Il percorso è lungo circa 100 metri, con un dislivello di circa 20 metri.
Si percorre una strada lastricata in pietra, che nell’ultimo tratto diventa una scalinata ripida con gradini irregolari. Questo tratto richiede una buona mobilità fisica.
La pavimentazione è storica, in pietra, con superficie irregolare e pendenza accentuata.
Per questo motivo, si consiglia di indossare scarpe comode, stabili e con suola antiscivolo.
